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  • Immagine del redattoreGiancarlo Poli

Viaggio 2020 (13) - GPS di m...!

Il peggio dovrebbe essere passato quello che rimane è solo stanchezza accumulata, qualche dolore e voglia di riscattarsi ancora durante il resto del viaggio.

Guardo l'ora e comincio a pensare che non riuscirò ad arrivare fino ad Iseo. Mi dispiace, amo così tanto il Lago di Iseo, programmavo di fermarmi in un campeggio proprio sulla riva.

Mi ricordo di una bellissima Pasqua passata con i miei amici arrivati dalla Germania, Andrea e Marianna con tutta la loro bella famiglia.

Bar, birre, aperitivi, cene vista lago, le piccole che giocavano e noi a ridere, scherzare e filosofare. Veramente una splendida mini vacanza.

Di notte, davanti al fuoco a parlare per ore mentre le piccole dormivano, distrutte dalle lunghe escursioni che duravano dal mattino fino al tardo pomeriggio. Una notte abbiamo passato un‘ora tentando l'esperimento della fusione di una moneta da centesimo sotto le braci del camino. Troppo vino, troppe grappe...

Le imprese condotte insieme durante il giorno non bastavano ancora, cercavamo altre sfide. Con gli occhi quasi chiusi continuavamo a parlare e parlare, quasi sbiascicando accompagnati dallo scoppiettio del camino, il flusso delle parole e dei pensieri non si interrompeva mai. Il tempo veniva scandito solo dal prossimo ciocco di legna e dal prossimo bicchiere.

Il fuoco faceva da fulcro, lo vedevo accanto a me, lo fissavo! Poi mi giravo e continuavi a vederlo riflesso negli occhi di Andrea, di Marianna e di mia moglie Hope. Il fuoco, il ristoro, il piacere e l'impegno continuo della giornata. Il fuoco dove poco prima avevamo grigliato di tutto, bistecche, braciole, salsicce, formaggi!

Il famoso agnello! Tutt’ora di tanto in tanto qualcuno di noi se ne ricorda e dice: “Però, quell'agnello ad Acque Bone!”. Che bei ricordi!

Mi dispiace ma è impossibile arrivare ad Iseo prima di sera, considerando anche che il mio passo va man mano rallentando. Mi dovrei veramente ammazzare, pedalatare di notte, non ne vale la pena!

Una volta accettato questo capisco che infondo posso prendermi una pausa, allora mi fermo nel giardinetto di una piccola chiesetta, appoggio la bici ad un albero e divento un tuttuno con una panchina. Con rispetto verso il luogo evito a forza di sdraiarmi anche se lo avrei fatto volentieri.

Intanto mi guardo intorno per cercare una fontanella e nel frattempo chiamo casa, racconto la giornata, sorvolando sui particolari delle gallerie, meglio non parlarne per ora. Chiedo il parere della persona a me più cara, conosco già la risposta ma ci tengo a sentirla.

Anche lei, mia moglie mi consiglia di fermarmi a Brescia che dovrebbe distare non più di un paio d'ore. Non ci sono campeggi ma mi trova al volo un BikeHotel ad un ottimo prezzo. Si, ti fanno entrare con la bici, uno spettacolo.

Mia moglie è parte integrante del Team e lo sarà sempre, per lavoro si occupa di navigazione e perfezionamento delle ricerche. Non sbaglia un colpo! Ha un'incredibile capacita' di correlazione. In pochi minuti genera una quantità di dati dove non lascia spazio ad errori. Praticamente il mio alter ego, considerando il mio approccio spesso approssimativo e la mia fantasia da improvvisatore. Io amo lasciare volontariamente l’ultima parola al caso, lei no. Nessuno penserebbe che io sia quello proveniente da una cultura prettamente tecnica, fatta di calcoli, grafici, schemi, doppi e tripli controlli incrociati e lei invece quella che ha dedicato il suo lungo percorso di studi all'arte.

Per qualche strano caso l’hippie di casa sono io. Ovviamente ho le mie armi segrete per portarla ne mio mondo hippie quando voglio, ma non glielo dico...

Meglio arrivare a Brescia e fermarsi per la notte arrivare fino ad Iseo avrebbe poi reso l’ultima tappa molto molto lunga per tornare a casa a Pavia costeggiando l'Adda e passando per Lodi. Dopo la dura giornata di oggi sarebbe stata veramente una durissima prova.

Andata così! Arrivo fino a Brescia e poi verso casa, stasera non devo neanche smontare i bagagli, prendo due cose dalla borsa e via!

Mentre sono fermo ne approfitto per prendere il cambio per stasera dopo la doccia e per domani, spazzolino, dentifricio, metto tutto l'occorrente in un sacchetto. Nel mio sacchetto nero della Guinness.

La fontanella e' proprio qui sotto, salgo in bici ed in un minuto sono sul lago, fantastico, un angolo di paradiso, fontanella, con ottima acqua fresca, ombra, perfetto. Ora so di poter arrivare a destinazione in poco tempo anche senza mantenere un ritmo troppo serrato. Sono molto piu' sereno.

Riempo le borracce, mi bagno braccia, gambe e testa, mi sento un po' straccione ma noto la gente intorno stranamente sembra guardarmi quasi con rispetto ed ammirazione.

Continuo lungo Maderno, accanto al lago, uno splendore!

Passerelle di legno lungo la riva, serenità e bellezza allo stato puro.

Mi godo questo splendore sapendo che da li a poco dovrò svoltare verso Brescia e lasciare definitivamente la costa.

Infatti a malincuore il capitolo lago si chiude presto con una lunghissima e trafficata salita.

Di tanto in tanto, dovendo anche andar piano tra le automobili e la cunetta scendo dalla bici e continuo a piedi.

Ormai non seguo più la traccia, ho impostato l'indirizzo dell'hotel su Maps con opzione "Pedestrian" in modo da non farmi mandare sulle provinciali, ne ho già abbastanza per oggi.

Un po' di strada verso Brescia, poi il GPS mi fa deviare verso un paio di paeselli e poi comincia una strada lunghissima in falso piano che ben presto diventa vera salita, non molto ripida inizialmente ma continua. La bici è molto pesante ed io più debole ad ogni pedalata.

Ogni curva spero che la salita sia finita, ma al contrario, piano piano la salita diventa più ripida dopo ogni girata. Ma dove sono? Mi sarei dovuto trovare su una ciclabile di qualche chilometro e poco dopo accanto al naviglio Bresciano. Il percorso accanto al naviglio sembra compatibile come "pederestian" ma il GPS ha deciso di mandarmi a respirare un po' d'aria di montagna.

Da li a poco mi ritrovo sui tornanti, scendo dalla bici e comincio a camminare, che faccio torno indietro? Ormai ci sono! Un po' in bici, un po' cammino, ma ormai la salita è talmente ripida che scendendo dalla bici è difficile anche ripartire, quindi proseguo a piedi.

In questo momento é impossibile non pensare a Fabrizio ed il suo famoso "GPS di merrrrda!"

Sta quasi facendo buio, dovrei chiudere ed accamparmi nei boschi! Ma ho quasi finito l'acqua e tutte le batterie sono quasi scariche! Prima ho visto qualche negozietto, ma tutto chiuso.

Faccio segno ad un paio di passanti in macchina per sapere quando finisce questo strazio, non ce la faccio proprio più! Mi guardano e non si fermano, a volte mi dimentico dove sono, non sono sulla strada per Nordkapp dove se accosti hai subito qualcuno che si ferma dietro di te e ti chiede se hai bisogno di qualcosa.

Per fortuna un ragazzo con la moto si ferma, inutile negarlo, biker, altra pasta, risponde al mio cenno ed accosta.

Mi dice che la salita è ancora parecchia, in compenso poi tutta discesa fino a Brescia. Mi dice che in moto lui arriva in 7/8 minuti alla fine della salita. Mhh in moto...

No, definitivamente no, con un discreto manico in montagna, con qualche curva, otto minuti sono minimo sei chilometri, minimo! Mi dice che poi la salita diventerà anche più ripida!

Ora pero' la buona notizia: "Ma perché stai passando da questa parte? Scendendo giù fino al ponte, girando a destra, incontri una bella ciclabile e poi la pista accanto al Naviglio Bresciano. Non ti conviene continuare a salire di qua, sta facendo anche buio!".

Saluto e senza esitazione, parto subito e quando vedo dal contachilometri che sto scendendo quasi a 50 Km/h mi rendo conto di quanta cazzo di salita avevo fatto nell'ultima ora e mezza.

Durante la bella discesa recupero un po' di energia, anche se non riesco quasi più a stare seduto in sella.

In compenso la strada mi ripaga della fatica. Alla fine della ripida discesa continua il falso piano che mi accompagnerà fino a Brescia. Più scendo e più mi rendo conto di quanto fossi salito in alto e soprattutto con quale pendenza, visto che sto procedendo in discesa già da svariati chilometri e continuo a scendere.

Ormai quasi notte, anzi, peggio, sono in quell'intervallo tra notte e giorno dove non si vede veramente nulla, lo sguardo non penetra nell buio e la luce ancora non si propaga creando il corridoio luminoso. Fortunatamente sono su una pista ciclabile. Ho le ossa rotte, fame e sonno, mi fa male tutto, è arrivato il momento di applicare la mia tecnica segreta per quando il dolore nelle parti basse diventa troppo forte, ecco, ora è il momento di utilizzarla.

Il falso piano poi rende la super soluzione ancora più efficace.

In piedi sulla bici, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20 pedalate, 30 Km/h, appoggio sulla sella con la coscia destra, unica parte che non fa ancora male. La velocità scende dopo un po' a 20 Km/h, respiro, stringo i denti e via 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11,12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20 pedalate, 30 Km/h, appoggio la coscia sinistra individuando il punto ancora senza fastidi, sarà il punto di riposo per il prossimo minuto... 20, 18, 17 Km/h, ancora! 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 23, ve-nti-qua... Ok, 31 Km/h, appoggio cercando il punto buono...

Che fortuna, tutto falso piano, incredibile, se non mi fossi perso a quest'ora starei già in hotel davanti ad una pizza ed una birra!

Di nuovo a 20Km/h, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, quasi 35 Km/h ed appoggio sul centimetro di ciappetta che ancora non duole. Cerco di godermi al massimo i 30/40 secondi di pausa tra uno strappo e l’altro respirando profondamente e riacquistando energia! Sono a pezzi, ho le mani addormentate, il mignolo destro ormai senza sensibilità, non so se per la schiena o per la posizione sul manubrio, ci penserò a ritorno. Sto andando veloce come un pazzo folle, se dovessi prendere una buca mi ritroverei nel naviglio!

La pista ciclabile finisce ma questo significa anche che sono arrivato a Brescia, ora posso mettere di nuovo l'indirizzo dell'hotel sul GPS e seguirlo, Brescia non è poi enorme. Ho risparmiato anche un po’ di batteria del telefono spegnendo la navigazione per qualche chilometro.

La power-bank fa anche da lampada di emergenza e visto l’andazzo potrebbe servire. Non devo scaricarla completamente. Meglio ottimizzare i consumi.

Notte fonda, sono le 10 passate ed io ancora per strada, fortunatamente piste ciclabili quasi lungo tutto il percorso, la luce della bici ormai scarica cede, ma ne ho un paio di riserva, posso accendere la bici come un albero di Natale. Bianche, rosso, fisse, lampeggianti, ho portato con me tutte le luci disponili, anche la lampada frontale!

Gira a destra, gira a sinistra, rotatoria, sali su, sali ancora, faccio praticamente il giro di tutta Brescia incluso qualche salita, forse c'era un qualche algoritmo neanche tanto errato che aveva preferito l'altro percorso, spero solo di non dover ricominciare a salire. Effettivamente ho l’impressione di dover raggiungere il lato opposto di Brescia.

Sono troppo stanco, mancano tre chilometri, scendo dalla bici e decido di farne uno camminando, ho anche sonno...

Città deserta, strade buie che ricordano la Cristoforo Colombo a Roma, chi la conosce capisce, mancano solo le signore e gli ex signori, quelli con minigonna e tacchi, quelli alti due metri!

Fatto un chilometro, ma si me ne faccio anche un altro a piedi, tanto ormai, non so neanche se sono ancora sveglio, è un incubo, i gas nelle gallerie forse mi hanno fatto effetto!

Ora una bella discesa, è notte, ho perso l'orientamento, non conosco Brescia ed abituato a Pavia dove in tutto ci saranno al massimo due salite non riesco a capire dove e perché salgo e dove scendo, non ho più la pratica che avevo prima. Il richiamo della discesa mi spinge a risalire in sella, finalmente, mancano cinquecento metri, questa zona continua a sembrarmi uguale a Colombo/Laurentina di Roma, ma non sarà mica veramente un incubo? Vedo l'insegna!

Arrivato!

Entro, c'era il receptionist ed il signore al bar, sembrano leggermi nel pensiero, mi dicono subito, il ristorante è chiuso ma posso prepararle delle pizzette, si può accomodare anche fuori, poi penserà al checkin! Li adoro!

"Da bere cosa prende?"

"Prima una Coca-Cola! Poi una Weiss!"

Per oggi è finita, spero di non addormentarmi prima che arrivino le pizzette!

Che strano odore, qui fuori sembra quasi di sentire odore di pioggia, ma no non dovrebbe piovere, no...


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