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  • Immagine del redattoreGiancarlo Poli

Viaggio 2020 (8) - Caldo, polvere e trasformazione Gaahl!

Aggiornamento: 19 nov 2020

Mi sento bene, sono al secondo giorno di viaggio e mi sembra già di aver staccato dal mondo intero da una settimana, non ho più la carica esplosiva di adrenalina di ieri, ora è pura e sana energia! Energia regolare e costante.

Mi aspettano circa 80/90 Km per Desenzano e poi svariate ore di traghetto per Riva del Garda (traghetto che nel frattempo ho imparato a chiamare battello), poi dovrò cercare un posto per la notte, ci sono un sacco di campeggi tutti super pieni ma per una notte nessuno dei tanti accetta prenotazioni.

Quando chiami ti dicono che serve prenotare, poi dici che ti fermerai una notte e ti dicono che non accettano prenotazioni per una sola notte. Speriamo bene.

Vado verso il Centro di Cremona per vederla un po', lunghe ciclabili, attraversamenti e corsie riservate alle bici anche in centro, questi sono dei fighi!

Per cercare il centro di prima mattina non posso applicare la mia tecnica di seguire il profumo della gente in tiro, è Domenica mattina presto, tutto deserto, quelli che ieri sera erano fighi e profumati ora hanno la faccia schiacciata sul cuscino.

Era così anche per me, sembra parlare di un'altra vita, ma anche io loooong loooong loooong time ago di Domenica mattina a volte mi svegliavo a casa di amici, a malapena ricordavo come ci ero arrivato e che cosa avevo fatto la sera prima.

Quando vivevo in Spagna ciò non avveniva solo la Domenica ma svariate volte anche durante la settimana. Miracolosamente mi alzavo e andavo a lavoro! Eh avevo il fisico, lo potevo fare all'epoca!

Spesso, c’era appuntamento con gli amici o colleghi alle undici di sera e si ritornava a casa solo quando in giro non c'era più nessuno!

Eravamo una bella compagnia di svitati. Una notte con gli amici cubani Samuel e Joviel siamo addirittura riusciti a far ballare il mio amico Max, per la prima volta in vita sua. Era arrivato il pomeriggio da Roma, mi era venuto a trovare per il weekend, fino a tre ore prima eravamo a mangiare tapas e quando Samuel gli chiese se fosse salsero o bachatero, la secca risposta di Max fu che il corpo dell'uomo non era fatto per far ondeggiare i fianchi e che tutti quelli che ballavano erano ridicoli, ballare non era da uomini. Povero il mio caro amico Samuel, ci rimase male!

Samuel soffriva, infondo per lui soffrire per amore era diventata ormai un abitudine. Aveva un cuore d’oro, ma era una dolcissima Spice Girl nel corpo di Jon Secada! Comunque una delle persone più adorabili che abbia mai conosciuto.

Infatti, dovevate vedere Max qualche ora dopo con la musica, le ragazze intorno, il sigaro e la copita in mano! Samuel gli mostrava i passi e lui ballava come se non ci fosse un domani!

Indovinate quale fu la prima domanda che mi fece Samuel quando ci presentarono. “Te gusta Mina?”. Pensavo di aver capito male “Corazon! Eres Italiano, te gusta Mina? A mi me encanta!”, lo disse guardando verso il cielo e mettendo entrambe le mani sul cuore. Tale passione e sensibilità le ho trovate raramente.

Qualche mese dopo tornai in Italia ed a ritorno portai qualche regalino per tutti i miei amici spagnoli. Per Samuel un cofanetto con cinque CD di Mina, l’ho fatto commuovere! Cavolo come piangeva!

Che bello avergli regalato una tale gioia!

In giro ci sono tanti “Samuel“ vanno rispettati, non vanno mai presi in giro, e se ne hanno bisogno aiutati come qualsiasi altra persona. Spesso sono persone preziose!

Quindici anni dopo sono qui a Cremona, rimane ancora Domenica mattina e nonostante non ci sia nessuno, nel giro di cinque minuti sono in centro, giro un po' a caso, non mi fermo molto, ho l'orario prefissato per il battello ed anche se è tra sei ore, mi mette un po' di ansia.

Controllo la traccia per procedere nella direzione giusta e mi accorgo di non aver acceso il GPS, ok ho abbonato qualche chilometro, non fa nulla.

In un certo senso questa dimenticanza è un buon segno, sono rilassato e quindi non controllo maniacalmente tutto per mille volte.

Mi sono soffermato pochissimo a fare foto fino a Desenzano, un po' per la fretta di arrivare, un po' perché non ho programmato di seguire grandi percorsi panoramici. È un tratto di raccordo che devo semplicemente percorre nel minor tempo possibile.

Nonostante tutto di tanto in tanto entro in delle piste ciclabili e bei sentieri lontani dall'asfalto.

Capisco subito che anche oggi il nemico numero uno sarà il caldo ed il sole cocente.

Mia moglie, ieri in videochiamata ha detto di avermi visto già scottato, quindi gli ho promesso di mettere la crema solare. Messa su viso, braccia e gambe, poi l'ho sistemata in un posto facile da raggiungere per poterla rimettere di tanto in tanto. Purtroppo però, ora non mi ricordo quale era il posto geniale e facilmente accessibile dove l'ho messa.

Era troppo geniale e forse ora con la stanchezza ed il sole in testa non arrivo a tal livello di genialità! Nelle drybag, nel sacchetto sul manubrio o nelle borse posteriori? Non mi va certo di aprire tutto, niente secondo giro di crema solare, cercherò di far meglio domani. Per oggi va così.

Bei tratti in gravel ma anche tanto tanto asfalto, più passa il tempo e più arriva calore, sia dall'alto che dall'asfalto, a volte mi sembra di sentire l'odore di gomma calda salir su dalle ruote.

So già che viaggerò nelle ore più calde del giorno quindi spero solo che di tanto in tanto arrivi qualche tratto d'ombra.

Ora ci vorrebbero dieci, dodici chilometri di strada alberata, come quei lunghi tratti di strada tra le pinete vicino al mare, ombra, vento fresco, grilli e cicale. Magari!

Niente, tutt'altro, asfalto e zone industriali forse avrei dovuto studiare meglio questo tratto, ma il mia opzione è stata solo "shortest way".

Ho la schiena e collo in fiamme, da bravo fenomeno oggi o messo anche la maglietta nera. Penso stia succedendo qualcosa di strano alle mie orecchie, tocco l'elice con le dita, e le ritrovo umide, non è sudore. Fermo, meglio non rovinarsi il viaggio, scendo dalla bici, mi bagno la testa e le orecchie con l'abbondante acqua che ho a disposizione, e metto la cuffia di cotone sotto il casco, lasciando le orecchie al suo interno. Da oggi orecchie dentro la cuffia, non dovranno più vedere il sole per i prossimi giorni.

Il GPS mi dice d'imboccare una stradina a destra invece di seguire l'indicazione per il Lago di Garda, non sono molto convinto, oltretutto va su in salita, ma questa provinciale mi ha proprio stancato, seguo il GPS,

Ed ecco lo splendore della Piazzetta Basilica Minore di Montichiari, sui lati tanti bar, gelaterie con i tavolini fuori.

Che tentazione! Ora ci vorrebbe una bella weiss ghiacciata! No, per le due voglio essere a Desenzano e magari rilassarmi un po' prima di salire sul battello. Tiro dritto a malincuore, sapendo che ciò va contro tutti i principi di un cicloviaggiatore, ma ho un orario, sono solo e non si sa mai, potrei bucare, meglio essere cauti. Sfortunatamente c'è un solo battello per Riva con ampia disponibilità per le bici.

Ho davanti una ventina di chilometri, sarebbe un'ora e con questo caldo comincio a rallentare, non so neanche se mi troverò davanti qualche lunga salita, meglio andare.

Punto verso Desenzano a testa bassa e in un'ora dopo anche un bel tratto di discesa sono al centro del paese. Non vedo indicazioni per i traghetti. Immagino siano più giù sul lago ma vorrei scendere dalla parte giusta per non rischiare di dover risalire.

Chiedo a dei signori di una bancarella e come sempre mi guardano come se avessi chiesto dove potermi procurare dell'eroina!

Strano, giuro di essere stato sempre lontano da quella robaccia! Non capisco cosa ci sia di strano a chiedere dove sono i traghetti, forse dovevo dire battelli?

Un po' come quando vado al bar e chiedo un cornetto. Fanno esattamente lo stesso sguardo: "Vuole una brioche?", mhhh! La risposta giusta sarebbe "Si cazzo!" Magari dando un pugno sul bancone e trasformandosi in Gaahl! Con la voce rauca e profonda: "Uohhhh! Maledetto verme bastardo dammi il mio fottuto cornetto!!! Uohhh!". Che ne dite? Secondo me sarebbero talmente terrorizzati che il giorno dopo mi farebbero trovare anche maritozzi con la crema portati da Roma la mattina stessa.

Alla fine i tizi non sanno dirmi dove sono i traghetti, faccio finta di non capire che mi stanno prendendo per il culo e vado.

Giro un po' cercando indicazioni e chiedo ad una coppia di turisti, sono sicuro che mi daranno le indicazioni giuste!

Immediatamente mi spiegano come arrivare alla discesa giusta per il porto, sorridono e mi augurano buon viaggio!

Ovviamente sono in anticipo di un'ora ma va bene, faccio il biglietto e mi rilasso un po' davanti allo splendore del Lago di Garda!



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